sabato 18 dicembre 2010


Ho bisogno della libertà. La libertà di portare in giro con libertà le mie idee, la mia essenza più profonda, l’ideale di vita che ognuno di noi porta con sé e che scorgiamo, costruendolo nella nostra testa, nella vita di tutti i giorni, quando attraversiamo la strada, o in piedi sul tram, mentre cerchiamo un appiglio per non cadere.
Libertà è quando siamo convinti che stiamo facendo la cosa giusta, senza che ci importi davvero se sarà una scelta priva di errori, è quella sorta di mondo interiore che riusciamo a proiettare all’esterno non perché lo vediamo concretamente, sbucato fuori da qualche angolo nascosto del nostro quotidiano, ma perché ci accompagna, come una visione che possiamo cogliere solo noi, una sequenza continua di immagini, persone e cose che ci scorre vicino, ci colora la vita e ci offre l’idea esatta di chi siamo e di cosa vogliamo, di cosa abbiamo bisogno per essere felici. Voglio questo per me, voglio sapere che non seguirò il destino di chi mi ha indicato pedagogicamente, pedissequamente ripetto ai dettami cattomoralisti di paese la via, ma ciò che ritengo più giusto, al limite delle mie capacità, al limite delle possibilità esterne, con rispetto e fiducia, e tutta la responsabilità che mi è data per rispondere sempre, nel bene e nel male, delle mie personali azioni.